Nessuno può sfuggire al naturale processo di invecchiamento e tutti desiderano invecchiare in salute. Una delle chiavi per riuscirci potrebbe risiedere nel vostro piatto. Uno studio pubblicato di recente sulla famosa rivista Nature Medicine ha analizzato otto diverse diete salutari e la loro correlazione con un invecchiamento sano. La professoressa Julie-Anne Tessier, ricercatrice presso il Montreal Heart Institute, ha condotto questa ricerca analizzando i dati raccolti in un periodo di 30 anni dal Nurses’ Health Study (1986-2016) e dall’Health Professionals Follow-Up Study (1986-2016).
In linea generale, secondo i risultati di questo studio, una maggiore assunzione di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, cereali integrali, frutta a guscio, legumi) e il consumo di grassi insaturi (frutta a guscio e semi, avocado, pesci grassi, oli vegetali) e di prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi sono stati associati a una maggiore probabilità di invecchiare in salute. Per contro, l’assunzione di grassi trans, sodio (sale), bevande zuccherate, carne rossa e/o carni lavorate è risultata inversamente associata, ovvero il loro consumo in quantità maggiori è stato associato a un invecchiamento meno sano. L’invecchiamento sano è definito da vari fattori, quali il raggiungimento dei 70 anni di età, l’assenza di malattie croniche, la salute mentale e la conservazione delle funzioni cognitive e fisiche.
L’invecchiamento in buona salute è risultato più strettamente associato all’Alternative Healthy Eating Index (AHEI), sviluppato dall’Università di Harvard. Questo indice calcola il consumo di 11 alimenti e nutrienti associati al rischio di malattie croniche; comprende sia quelli che hanno un impatto positivo (frutta, verdura, noci e legumi, cereali integrali, grassi polinsaturi, omega-3), sia quelli che hanno un impatto negativo (sodio, grassi trans, carne rossa o lavorata, bevande zuccherate, alcol). È interessante notare che in questo studio le associazioni tra dieta e invecchiamento erano indipendenti da altri fattori come il fumo e l’indice di massa corporea (BMI). Altre diete che rispettano l’AHEI hanno dato risultati positivi, come la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension, ovvero approcci dietetici per combattere l’ipertensione) e la dieta mediterranea. Queste due diete sono state anche associate a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 o la malattia di Alzheimer.
Nel 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha redatto un rapporto che illustra i benefici per la salute delle diete a base vegetale, oltre al loro impatto positivo sull’ambiente. Le persone che seguono una dieta vegetariana o vegana sono più protette dalle malattie cardiovascolari e hanno meno probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 o il cancro. Gli studi dimostrano che il consumo frequente di carne rossa e lavorata (quattro porzioni o più a settimana) aumenta il rischio di cancro del colon-retto. Ridurre la quantità di alimenti di origine animale nei nostri piatti potrebbe quindi generare notevoli risparmi per i sistemi sanitari di tutto il mondo.
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